Cinofilia genetica. L’amore per i cani è scritto nel DNA
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Cinofilia genetica. L’amore per i cani è scritto nel DNA

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Cinofilia genetica. L’amore per i cani è scritto nel DNA

Non tutti amano i cani ma per chi come noi è attratto da loro sin da piccolo potrebbe trattarsi di una cinofilia genetica. La cinofilia parrebbe essere scritta nel DNA.

Un team di ricercatori svedesi e britannici ha trovato una predisposizione genetica alla base dell’amore per i cani. Uno studio importante soprattutto per le sue implicazioni.

Amare i cani: Ambiente o genetica?

Quasi tutti quelli che sono cresciuti con un cane da bambini vivono con un cane da adulti.

Secondo lo studio pubblicato su Scientific Reports il 17 maggio 2019 potrebbe trattarsi di una questione ereditaria.

Sono state prese in esame 35.035 paia di gemelli omozigoti (quindi con lo stesso genoma, a differenza dei gemelli eterozigoti) dal Registro svedese dei Gemelli. Comparando i loro dati con i dati delle anagrafi canine sono riusciti a trovare un forte collegamento tra il DNA e la probabilità di possedere un cane da adulti.

 

Tove Fall, autore dello studio e professore di Epidemiologia molecolare presso il Dipartimento di Scienze Mediche e il Science for Life Laboratory dell’Uppsala University, ha dichiarato: “siamo rimasti sorpresi di notare quanto il patrimonio genetico sembri avere un’influenza significativa sulla probabilità di avere un cane”.

Prendendo in considerazione variabili genetiche e ambientali, comuni e non comuni, gli studiosi sono riusciti a trovare un riscontro secondo il quale l’amore per i cani sarebbe legato a fattori genetici al 57% per le donne e 51% per gli uomini. Questi studi non sono in grado di dire quali siano i geni o la parti di DNA coinvolti in questa predisposizione genetica ad amare i cani. Quello che sono in grado di dirci per la prima volta tuttavia è che nella scelta di possedere un cane ambiente e genetica hanno lo stesso peso. Potremmo quindi parlare di “cinofilia genetica”.

Il prossimo passo sarà quello di identificare quali parti del nostro DNA siano “responsabili” per questa predisposizione alla cinofilia genetica” spiega Patrik Magnusson, un altro autore dello studio e professore associato di Epidemiologia presso il Dipartimento di Epidemiologia e Biostatistica medica presso il Karolinska Insitutet in Svezia e Capo del Registro svedese dei Gemelli.

Amare i cani geneticamente: implicazioni

Fall ha sottolineato come questa scoperta possa avere delle implicazioni importanti per comprendere meglio la stretta connessione tra uomo e cane che va avanti da più di 15.000 anni.  Nello specifico:

1)    Questa propensione genetica potrebbe aver contribuito all’abilità di addomesticare cani e altri animali. Ci aiuterebbe quindi a capire meglio la lunga e complessa storia della domesticazione del cane.

2)    Non è escluso che questi fattori genetici ci aiutino a trovare una correlazione con altri tratti della personalità e altri fattori come ad esempio le allergie. I risultati infatti suggeriscono che ci possa essere una predisposizione genetica che collega la tendenza ad avere degli animali domestici ai benefici sulla salute derivanti dal possedere un animale domestico.

Per molti di noi cinofili si tratta un po’ della scoperta dell’acqua calda, in fin dei conti quando parlo con i colleghi la conclusione è sempre la stessa. Quando si chiede a un bravo educatore quando è diventato cinofilo la risposta è sempre la stessa: “non lo sono diventato, ci sono nato”. E così è capitato anche a me ma ora so che non avrei comunque potuto evitarlo, per fortuna! Questo fa della nostra professione l’unica professione che non abbiamo scelto, è stata lei a sceglierci. Quando in pieno inverno mi troverò al mattino sotto la pioggia e il vento a portare fuori il cane e penserò con invidia a quelle persone che si crogiolano al caldo dei loro lettoni d’ora in poi penserò a loro come “geneticamente limitati”.

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